Un kookaburra in giardino

Un kookaburra in giardino

lunedì 20 maggio 2013

Questo, per noi, è il 20 maggio!

"Dieci secondi e non capisci più chi sei e dove sei.
Quindici e sei certo che morirai.
Venti e pensi a chi ami, ai volti che non vedrai più.
Venticinque e ti chiedi quanto possa reggere ancora il tuo cuore.
Trenta e vedi le leggi della fisica cambiare attorno a te.
Quando smette capisci che avrai per sempre paura della terra che ti ha generato.
E che per questo la ami ancora di più".


Maurizio de Giovanni - da "Scosse" Scrittori per il terremoto - Felici editore


Le parole scritte nel testo qui  sopra sono la nostra verità, quelle che ciascuno abbia sperimentato il terremoto, non può che condividere pienamente, sentendo rappresentato in esse, lo sconvolgimento provato.
Lui, il sisma, ci ha marchiati a fuoco. Siamo figli suoi, non riusciamo e non possiamo dimenticare. Forse non lo vogliamo, perchè significherebbe perdere la nostra memoria storica, quella fatta di luoghi che hanno accompagnato la nostra vita sino a quel terribile giorno.



Chiese (la tradizione religiosa, ma anche il ricco patrimonio artistico che le abbelliva), strade, case ( i nostri nidi, che abbiamo sempre considerato inviolabili e indistruttibili), ma anche la terra stessa, le campagne ferite dalle faglie che l'hanno spaccata e aperta, gli argini dei fiumi o le rive dei canali danneggiate. 





Ancora di più non desideriamo perdere la memoria delle persone morte in quei giorni e per noi ( famiglia e comunità di Bondeno) perdere il ricordo di un amico e il dolore vissuto dalla sua famiglia. Non possiamo dimenticare perchè ogni rumore che sovrasta la normalità, un autoarticolato che transita sulla via principale a velocità sostenuta, una vibrazione dei vetri, un allarme di automobile che scatta indomato, ci allerta, facendoci istintivamente correre verso lo spazio aperto, lontani da ciò che, sino ad ora, era protezione e sicurezza.


Della notte del terremoto, uno dei ricordi indelebili è il suono generato da un insieme di sirene ( allarmi di case, di auto in sosta, di mezzi di soccorso) e rombi ( elicotteri e terremoto)... per me è il suono dello sgomento/stordimento che ho provato quella notte quando, scalza e appena coperta, mi sono ritrovata insieme ai miei cari, col cuore pulsante in ogni parte del corpo, in mezzo alla strada. 



Oggi è anche amarezza... per uno Stato che non ci ha sostenuto. Per uno Stato che, dato il periodo di crisi che stiamo vivendo, ci ha declassati a terremotati di serie inferiore, contando sul fatto che gli emiliani sono persone che, malgrado tutto,  hanno saputo risollevare il capo con le loro forze. Io, come il resto della mia famiglia, mi ritengo fortunata perchè non ho perso il lavoro e neppure la casa, ma nel mio comune ancora 1430 persone alloggiano fuori dalle loro abitazioni e solo una settantina di concittadini si sono avventurati, coraggiosamente, nell'iter amministrativo per richiedere il denaro indispensabile alla ricostruzione. La mia posizione privilegiata mi ha imposto di adoprarmi per chi ancora vive in balia di norme fumose e ingiuste...140 ordinanze regionali emesse ad oggi, che stabiliscono i criteri della ricostruzione e fra le ultime disposizioni governative, una sibillina che opera un distinguo, di non poco conto, fra l'INDENNIZZO che è stato elargito nei passati terremoti e il CONTRIBUTO che verrebbe corrisposto agli emiliani. Non desidero tediarvi con precisazioni burocratiche, sappiate però che l'indennizzo ha natura di risarcimento, revocabile solo in caso di dolo, mentre il contributo può essere revocato nel tempo per i motivi più svariati.


Ora, polemiche a parte, serbo nel cuore la speranza che un giorno rivedrò la geografia quotidiana, simile a quella che è stata in passato e sempre continuerò ad amare questi luoghi che ospitano la mia esistenza.
                                                                                 Monica












8 commenti:

  1. Poesia pura, quella di Maurizio De Giovanni, ed angoscia pura, ripensare a quella che considero una delle mie 3 paure. Non oso pensare, non voglio pensare, perchè mi basta immaginare che già mi manca il respiro.
    M'inchino a voi.
    Anche se, a nulla serve.
    Un abbraccio di cuore e davvero sincero.
    elena

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  2. Mia cara Elena, l'affetto, la solidarietà non si possono considerare "niente"...ti assicuro che tanti momenti davvero drammatici e angosciosi li abbiamo superati grazie alla vicinanza degli amici. Ciò che è stato ricostruito o sanato oggi, sul nostro territorio, lo dobbiamo alla generosità delle donazioni e questo non è "niente". Affiancarci nei nostri ricordi, non dimenticare, non è "niente". Il tuo abbraccio lo sento tutto e ti sono grata per questo, per me è importante e non lo considero"niente", anzi è un segno che serberò nel cuore insieme a tutto ciò che di bello continua ad esistere. Un bacio
    Monica

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  3. Grazie Stefania, ricambio l'abbraccio!

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  4. Ho iniziato a leggere questo bellissimo post con il cuore in sospeso temendo di lasciarmi prendere troppo dal l'emozione. Questo era il motivo che fino ad oggi mi aveva un po bloccato. E invece è scritto con grande delicatezza e sobrietà e sono arrivata alla fine senza sentirmi a pezzi. Grazie, è stato per me il mio momento per ricordare, commemorare un evento che ha davvero segnato per SEMPRE la mia/nostra vita!

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    1. Nichi...grazie per le tue bellissime parole! "Un evento che ha segnato per SEMPRE la mia/nostra vita", sì direi che la tua frase coglie perfettamente il senso di chi, come noi, ha vissuto quei giorni. Penso spesso che il tempo sia ormai diviso da questo "spartiacque": prima del terremoto e dopo! Speriamo che i giorni futuri, sedimentando il vissuto che ci attende, contribuiscano a trasformare questa ferita aperta in un ricordo sbiadito.
      Grazie per la tua presenza amica, ti abbraccio
      Monica

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  5. Periodo triste quello del terremoto, più triste ancora è il perdersi della nostra memoria storica, quella che ci lega al passato e ci fa vivere. Per tal motivo, una istituzione che non collabora nella ricostruzione è una istituzione cieca, priva di veri valori, lontana dal comprendere che il nostro territorio, ricco in arte - ma non solo -, deve essere custodito e salvaguardato, e... inoltre l'aiuto ai necessitati, a coloro che pagano col sudore le dovute tasse è, o dovrebbe essere, imperativo...
    Ben vengano articoli come questo, servono a non Dimenticare!

    Gaspare

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  6. Grazie Gaspare di essere venuto nella mia/nostra casa virtuale, soprattutto grazie per aver lasciato il tuo prezioso pensiero...come non essere d'accordo? Purtroppo il momento economico che stiamo vivendo non aiuterà la ricostruzione e non solo la nostra...all'Aquila ancora aspettano e chissà quando si potrà rivedere il loro splendido centro storico, senza impalcature e puntelli...ma noi continueremo nella nostra opera di divulgazione e memoria, questa è una certezza!
    Grazie ancora Gaspare, un saluto caro
    Monica.

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