La vera magia dell'album si è poi rivelata all'ascolto.
In questo post propongo i filmati di due esecuzioni dal vivo di "Genesis", il motivo di apertura dell'album, una canzone che mi ha attratto immediatamente: forse per gli accordi di chitarra iniziali, per la melodia o per il senso delle parole, intuito solo parzialmente, mi è sembrato di conoscere il pezzo da sempre.
Può darsi che prima di possedere il cd avessi potuto ascoltare il brano alla radio (le vecchie radio "libere" come Radio Alto Ferrarese, alla cui attività ho partecipato con molti amici), ma questa non è musica di grande diffusione, potrei aver sentito il pezzo stesso non più di due o tre volte, al massimo cinque o sei in trent'anni.
Se si fosse trattato di una canzone italiana, per capire l'origine di questa curiosa forma di dimestichezza rievocativa, avrei potuto chiedere notizie all'amico Paolo, possessore di una raccolta di lp importante e depositario di moltissime informazioni al riguardo. Trattandosi però di musica americana ho interpellato Mauro, l'amico notaio (dotato di memoria prodigiosa) che con lo stesso Paolo era tra i coordinatori della nostra emittente; lui, pur conoscendo bene il disco, ha escluso che nella dotazione della radio ci fosse "Quah", l'album di Jorma Kaukonen. Quel "33 giri" in effetti, era nella collezione personale di uno dei collaboratori delle trasmissioni, Marco, una persona che ancora oggi tiene molto alle sue raccolte, portava con sé gli album giusto il tempo per proporne l'ascolto, poi se li riportava a casa subito e, mai e poi mai, avrebbe lasciato un lp nelle mani di noi più giovani, sia pure per duplicarlo in una musicassetta. Immaginiamo poi se si trattava di musica di Jorma Kaukonen e in qualche misura collegata agli amati Jefferson Airplane!
Dopo aver frugato invano nei miei ricordi, mi sono convinto via via che quella sensazione di familiarità che mi sembra di ricevere dal brano, sia propria della canzone stessa, intrinseca alla sua architettura, emanata direttamente da quell'armonia non sempre lineare, intervallata da accordi blues.
Qualche giorno fa, cercando notizie in rete e leggendo un articolo sul quotidiano on-line "Bergamo News", ho rintracciato una persona, Brother Giober, che dal motivo musicale pare aver ricevuto le mie stesse impressioni: "Basta il primo brano per rimanere attoniti: Genesis è quanto di più bello si possa ascoltare, solo chitarra e voce e una melodia memorabile, una struttura semplicissima e, per questo, perfetta. Una canzone, ispirata alle vicende del matrimonio con la prima moglie Margareta, probabilmente immortale e, nonostante abbia quasi 40 anni, ancor oggi suona perfetta ed emozionante. Per darvi un’idea una via di mezzo tra John Barleycon Must Die dei Traffic e l’inizio di Stairway to Heaven dei Led Zeppelin. Un ottimo antidoto contro stress, nervoso e “logorio della vita moderna” per dirla a mo’ di quei tempi." (cit.)
Così è nata l'idea di questo post e di proporre due versioni della canzone che ho potuto trovare su YouTube, registrate a circa una ventina di anni di tempo l'una dall'altra, ma eseguite dal musicista americano senza variazioni sostanziali.
Mi chiedo se la sensazione di strana consuetudine che ho provato io, potrà essere avvertita anche da chi non conosce questo motivo e se Genesis potrà "accasarsi" anche presso altri amici.
A occhio e croce due ascolti potrebbero essere sufficienti a far ripetere la magia che, secondo me, è nascosta tra le note e le parole.
Chissà se qualcuno tornerà per una nuova visita a questo post.
Time has come for us to pause
And think of living as it was
Into the future we must cross, must cross
I'd like to go with you
And I'd like to go with you
You say I'm harder than a wall
A marble shaft about to fall
I love you dearer than them all, them all
So let me stay with you
So let me stay with you
And as we walked into the day
Skies of blue had turned to grey
I might have not been clear to say, to say
I never looked away
I never looked away
And though I'm feeling you inside
My life is rolling with the tide
I'd like to see it be an open ride
Along with you
Going along with you
The time we borrowed from ourselves
Can't stay within a vaulted well
And living turns into a lender's will
So let me come with you
And let me come with you
And when we came out into view
And there I found myself with you
When breathing felt like something new, new
Along with you
Going along with you
(È tempo di fermarci
E pensare alla vita così com'era
Dobbiamo muoverci verso il futuro
Vorrei viaggiare con te
Vorrei viaggiare con te
Dici che sono duro come una pietra
Una colonna di marmo in bilico
Ti amo più di ogni altra
Allora tienimi accanto a te
Allora tienimi accanto a te
E mentre camminavamo nella luce del giorno
I cieli azzurri si sono fatti grigi
Forse non ti ho mai fatto capire
Che non ho mai guardato altrove
Che non ho mai guardato altrove
E anche se sei parte di me
La mia vita segue la marea
Mi piacerebbe fosse un viaggio senza meta
Assieme a te
Assieme a te
Il tempo che abbiamo tolto a noi due
Non può restare seppellito in un pozzo
E la vita si trasforma nel disegno di chi ce l'ha data
E allora lascia che ti accompagni
E allora lascia che ti accompagni
E quando ci mostrammo l'uno all'altra
E mi trovai di fronte a te
Anche respirare mi sembrò qualcosa di nuovo
Assieme a te
Assieme a te)
Per la traduzione:
http://musicaememoria.altervista.org/jorma_kaukonen_quah.htm
Ma mi piace tantissimo!
RispondiEliminaConcordo con la partenza Led Zeppeliana, Led Zeppellesca?
Grazie per queste perle, Andrea!
Monicatuacognata
Grazie del commento Monicamiacognata.
RispondiEliminaChi farà un passaggio nel nostro blog magari penserà che il tuo sia un commento "commissionato", mentre in realtà è proprio farina del tuo sacco.
In verità, siamo entrambi talmente indaffarati e presi dalle cose quotidiane, che non ti avevo mai nemmeno parlato di Kaukonen e hai dovuto scoprire una sua canzone attraverso un post ...
A presto,
Andrea